
Alcuni quadri raffiguranti scene di gioco al mare ed in spiaggia
di Grazia Merelli
Il tema dei giochi al mare è comparso piuttosto tardi in pittura. Fino all’inizio dell’Ottocento infatti il mare veniva raffigurato soprattutto nella pittura di paesaggio; le poche figure presenti, per lo più pescatori o personaggi del mito, erano in scala ridotta ed avevano un ruolo marginale.
Solo più tardi si è sviluppata un’attenzione per la vita in spiaggia, favorita dal crescente interesse per la rappresentazione della realtà e della vita quotidiana. È allora che ha fatto la sua comparsa un nuovo tema: quello della giornata al mare, con persone comuni che passeggiano lungo la riva o fanno il bagno. Ecco dunque affermarsi, soprattutto nella seconda metà del secolo, la rappresentazione della vita di spiaggia, con scene brulicanti di personaggi che offrono un interessante ritratto della società del tempo.
Molti pittori del tempo si sono cimentati nel nuovo genere, declinandolo in modi assai diversi. In alcune opere dedicate al tema gli artisti hanno utilizzato un punto di vista ravvicinato, così da focalizzare l’attenzione su pochi personaggi in primo piano. Altre volte invece si è preferito un’inquadratura più distante, che permetteva di cogliere una panoramica della folla di villeggianti sulla riva del mare.
È proprio in tale genere di opere che compaiono le prime scene di gioco al mare. Infatti accanto agli adulti sono raffigurati spesso bambini che compiono diverse attività, fra cui giocare sulla spiaggia o in acqua.

Un’opera di questo tipo è Sulla spiaggia di Boulogne del pittore francese Édouard Manet. Nel quadro, realizzato nel 1868 e conservato al Museo di Belle Arti della Virginia a Richmond, tre bambini stanno giocando con la sabbia. I tre sembrano intenti a costruire un castello di sabbia, utilizzando paletta e secchiello; stanno facendo pertanto uno dei più classici giochi da mare, rappresentato all’interno di una scena di ampio respiro.
Gli adulti presenti sono raffigurati in diversi atteggiamenti ed occupazioni, mentre il mare sul fondo è solcato da alcune imbarcazioni. Come altri dipinti coevi, l’opera è un’interessante testimonianza della vita in spiaggia nella seconda metà dell’Ottocento. Naturalmente anche l’abbigliamento è quello caratteristico dell’epoca: le persone vestivano di solito con abiti chiari e leggeri ed indossavano dei cappelli per ripararsi dal sole; allo stesso scopo servivano gli ombrellini.

Nel quadro di Manet il gioco dei bambini faceva parte di una scena corale, composta da tanti personaggi; invece in Bambine che giocano sulla spiaggia dell’artista americana Mary Cassatt, il gioco al mare assume un ruolo centrale all’interno dell’opera. Nel dipinto, custodito nella National Gallery of Art di Washington, sono raffigurate due bambine sedute sulla spiaggia che giocano con secchielli e paletta. Le bambine sono probabilmente due sorelle. Sullo sfondo si vede il mare attraversato da poche barche.
Mary Cassatt, l’altra talentuosa impressionista insieme a Berthe Morisot, ha dedicato grande attenzione alla raffigurazione dei bambini, cui ha dedicato numerose opere. Bambine che giocano sulla spiaggia risale al 1884 ed è stato esposto alla mostra impressionista del 1886, ottenendo grandi consensi. L’opera rivela lo studio delle stampe giapponesi per il taglio ravvicinato della scena e il punto di vista dal basso. Ne viene fuori un’immagine felice ed originale, dove la resa leggiadra dei colori si accompagna alla fresca novità del tema.
In Bambine che giocano sulla spiaggia di Mary Cassatt il momento ludico assume una grande rilevanza e tutta l’attenzione è catturata dalla rappresentazione del gioco: infatti lo spettatore riesce a cogliere perfettamente la quiete della scena, con le bambine totalmente assorte in quello che stanno facendo.

Una scena di gioco in spiaggia compare anche nella prolifica produzione di Berthe Morisot, la quale ha spesso raffigurato bambini in attività giocose. Mentre la Cassatt ritraeva soprattutto piccoli modelli con i quali non aveva legami di parentela, la Morisot ha dipinto per lo più i suoi familiari, come le nipoti e la figlia Julia.
Nel quadro La spiaggia di Nizza del 1882, presentato alla settima mostra degli Impressionisti, Julia è immersa nella spiaggia circondata da alcuni giochi, fra cui una palla di piccole dimensioni. Anche la palla è un classico gioco da mare raffigurato spesso in pittura.
Nonostante la presenza del paesaggio sullo sfondo e la presenza della tata a destra, l’attenzione di Morisot è concentrata sulla figlia, assorta nei suoi giochi sulla spiaggia. Le pennellate dense e pastose sono stese con grande rapidità di tocco: ne viene fuori l’immagine istantanea di un momento di serenità al mare.
Accanto ai quadri con giochi da spiaggia, ve ne sono altri che mostrano un nuovo tema, ugualmente connesso al gioco: quello delle onde del mare come inesauribile fonte di divertimento.

In Scena di spiaggia dell’americano Winslow Homer, realizzato nel 1869 e conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, i protagonisti della scena sono dei bambini che si divertono in acqua. Qui un intrepido gruppo di maschietti si fa avanti fra le onde, mentre alcune bambine restano più indietro sulla riva. Dal dipinto emerge dunque il tema del gioco in acqua, offerto dal mare stesso con le sue onde in movimento.

Uno dei grandi interpreti della scena di spiaggia è Joaquim Sorolla, artista spagnolo che ha rinnovato la pittura della sua patria in senso impressionista. L’artista ha dedicato moltissimi dipinti al mare ed alla spiaggia, facendone il soggetto principale della sua pittura.
In alcuni suoi quadri, realizzati a partire dai primi anni del Novecento, egli ha raffigurato i più classici giochi da mare, come le barchette a vela. Nel dipinto Il giovane navigatore del 1909, appartenente al Museo Sorolla di Madrid, un bambino sta adagiando nell’acqua marina una piccola barca a vela. Le onde del mare, nel quale si riflettono sia il bambino che il suo giocattolo, sono intrise di luce, mostrando il grande talento dell’artista.
Nella pittura di Sorolla non compaiono solo i giocattoli da spiaggia, ma c’è molto di più. C’è infatti tutta la dimensione ludica del mare, la totale spensieratezza del bagno, del giocare fra le onde, come avveniva in parte già nel quadro di Homer nominato in precedenza.

In Correndo sulla spiaggia del 1908 un bambino e due bambine corrono allegramente sulla riva. Altri bambini fanno il bagno nel mare sullo sfondo. Dall’opera emergono tutta la gioia e l’energia dell’infanzia, evidenziati anche dalla resa cromatica luminosa e vivida. Nelle opere di Sorolla di solito le fanciulle indossano abiti bianchi e leggeri. I ragazzini invece sono completamente nudi, secondo l’usanza del tempo.
In Italia un corrispettivo delle scene di spiaggia è offerto da un gruppo di dipinti di Giulio Aristide Sartorio. Celebre soprattutto per il Fregio della Camera dei Deputati in Palazzo Montecitorio, Sartorio ha dedicato diversi dipinti a scene di vita familiare in spiaggi, per lo più conservati in collezioni private.

Protagonisti di questi quadri sono la moglie ed i figli, mentre il luogo ritratto è la spiaggia di Fregene. In Lidia e Lucio sulla spiaggia di Fregene, realizzato nel 1927, i due bambini si trovano sul bagnasciuga: l’una protende la mano verso le onde, l’altro osserva qualcosa lasciato dal mare sulla riva. L’osservazione dei detriti e di quanto depositato sulla riva è un tipico passatempo al mare che Sartorio raffigura anche in Sulla spiaggia, splendido quadro del 1926, dove una bambina osserva delle meduse.

I giochi al mare appaiono soprattutto nelle opere dei pittori figurativi, all’interno di scene di vita quotidiana. È infatti nella pittura di matrice realistica, come detto, che la rappresentazione dei giochi sulla spiaggia trova una dimensione congeniale, secondo un filone che troverà ancora grandi interpreti per tutto il Novecento fino all’epoca attuale.
Tutti i quadri menzionati mostrano come i giochi da mare siano rimasti pressocché immutati fino ai nostri giorni. Adesso come allora infatti si gioca sulla spiaggia con palette e secchielli, si fanno navigare delle barchette e ci si diverte con le onde. Se pure sono cambiati i tempi, la spensieratezza dell’infanzia in una giornata di mare è rimasta immutata.
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